CHIARAMONTI. Sono 1846 i soldati sardi caduti al di fuori dei confini italiani durante la Grande Guerra del 1915-1918. Quattro di questi erano di Chiaramonti e la notizia riguardo la loro sorte e il rispettivo luogo di sepoltura è emersa grazie al lavoro di indagine compiuto in giro per l’Europa dal dottor Giuliano Chirra, medico e scrittore di Bitti, e confluito nei tre volumi “Mortos in terra anzena. 1915-1918” dopo sette anni di ricerche.

L’opera verrà presentata oggi alle ore 17,30 nella sala consiliare in via Brigata Sassari nell’incontro organizzato dal Comune di Chiaramonti in collaborazione con l’associazione culturale femminile “Coro Doria”.

Alla presentazione interverranno, oltre all’autore, la presidente dell’associazione Mariuccia Soddu; il sindaco Marco Pischedda; l’assessore comunale alla Cultura Maria Antonietta Solinas; il professor Aldo Borghesi, direttore dell’Istasac di Nuoro (Istituto per la Storia dell’Antifascismo e dell’Età contemporanea nella Sardegna centrale), e il dottor Carlo Patatu, presidente del Lions Club di Castelsardo.

La presentazione sarà occasione per ricordare in particolare i quattro giovani soldati chiaramontesi, morti tutti nel 1918 in prigionia per malattia: Antonio Canopoli, tra i militari morti nel campo di Braunau sull’Inn; Celestino Luigi Malta, morto nell’ospedale di riserva di Tarnow, nella Galizia polacca ai piedi dei Carpazi, e i cui resti dopo la guerra sono stati riesumati e traslati nel cimitero militare italiano di Bielany a Varsavia; Paolo Antonio Murgia, sepolto nel riquadro militare italiano del cimitero comunale di Samorin (Somorja) nella Repubblica slovacca; e infine Luciano Aurelio Tedde, sepolto nel cimitero militare italiano di Sigmundsherberg nella Bassa Austria. (l.v.)

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