Ghiacciaio della MarmoladaIntervento su 2 mila metri di pista in area trentina Vascellari: riduciamo lo scioglimento e i consumi di energia.

MARMOLDA. Le maestranze della società funiviaria Marmolada sistemeranno nei prossimi giorni circa duemila metri di teli sulla pista che scende a valle, esattamente nel tratto “Diagonale piccola” che segna la transizione tra ghiacciaio e nevaio.

È la prima volta che sulla Marmolada si ricorre alla copertura estiva, anche se minima, della montagna. «L'iniziativa – spiega l'ingegnere Mario Vascellari, presidente della società – ha lo scopo di ridurre l'azione dell'insolazione estiva e ridurre nel prossimo inverno il lavoro dei gatti della neve. Con i teli che sistemeremo in quel punto della pista risparmieremo circa tremila litri di gasolio con una riduzione di anidride carbonica in atmosfera di almeno 3600 chili. Inoltre se calcoliamo l'energia utilizzata per portare l'acqua necessaria all'innevamento programmato, possiamo aggiungere un risparmio di circa 20 mila kwh di energia elettrica. Certo, un vantaggio per la società ma anche per l'ambiente».

Da tempo il ghiacciaio della Marmolada sta soffrendo per il cambiamento climatico in atto. Le precipitazioni nevose si sono ridotte negli ultimi trent'anni e l'aumento della temperatura ha favorito il ritiro del ghiacciaio. «A differenza di altre zone – spiega Mario Vascellari – il sole non riesce a riscaldare per diverse ore del giorno la parte alta della pista grazie alla presenza della cresta rocciosa. Più in basso invece l'azione del calore è molto più evidente. Purtroppo le precipitazioni si sono ridotte nel tempo limitando il ricambio naturale della parte fusa dal calore».

L'inverno appena trascorso però è stato anomalo. Le cospicue e continue nevicate hanno fatto crescere il manto nevoso e la primavera fredda e piovosa ha conservato fino a oggi la preziosa coltre. Ora bisognerà attendere l'estate per capire se tanta ricchezza si manterrà fino al prossimo inverno. Certo, non è sufficiente un inverno anomalo per modificare un cambiamento in atto ormai da decenni. I teli, più che conservare il ghiacciaio (la superficie ricoperta è insignificante se rapportata a tutta l'estensione della montagna) si traduce in un risparmio energetico e ambientale. La copertura con teli è già stata sperimentata in Svizzera e nel Trentino occidentale, esattamente sulla Presena, e pare abbia la possibilità di smorzare l'effetto termico dei raggi solari.

Il progetto sulla Marmolada era stato proposto anche lo scorso anno dalla società funivie Marmolada e supportato da Mountain Wilderness ma la delibera da parte della Provincia di Trento non era arrivata in tempo utile. Quest'anno si inizia la sperimentazione. Se gli effetti saranno positivi è possibile che anche negli anni futuri si ricorrerà ai teli per ridurre la fusione della neve.

Gilberto Bonani - Corriere delle Alpi

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