La camicia rossa è stato l’abbigliamento scelto da Giuseppe Garibaldi già nel 1843, quando radunò a Montevideo un gruppo di 500 volontari italiani per difendere la Repubblica dell’Uruguay dal dittatore argentino Juan Manuel de Rosas, che voleva conquistarla. Garibaldi non aveva grandi finanziamenti per la sua impresa. Così trovò del panno di lana rosso, quello usato dai macellai per nascondere le macchie di sangue animale e vestì in questo celebre modo le sue truppe.
A Roma una intesa pagina di Storia a disposizione del pubblico, a costo zero. Martedì 12 ottobre , al Museo della Repubblica Romana e della memoria garibaldina al Gianicolo ( Largo di Porta San Pancrazio) sarà la volta di Camicie Rosse nella Grande guerra, una giornata socioculturale in vista delle prossime commemorazioni della I Guerra Mondiale.
Tra le vicende che accompagnarono i primi mesi di guerra, nel 1915, figura anche la storia di un piccolo manipolo di volontari in camicia rossa. Che avviarono, sin dalla fine dell’agosto 1914, serrate trattative col governo francese per l’organizzazione di un corpo volontario capace di fare simbolicamente da ponte tra Francia e Italia. Con l’intento di agevolare il progressivo distacco della Nazione dalla Triplice Alleanza e favorirne l’intervento in guerra con Francia, Inghilterra e Russia. Poco più di 2000 soldati, organizzati in un unico corpo suddiviso in quattro battaglioni, inquadrato sì nella Legione Straniera ma come reparto autonomo, e con il nome glorioso di Legione Garibaldina.
Riecheggiante quella storica di Garibaldi e guidati dal di lui nipote Peppino, giunsero così al fronte, nella foresta delle Argonne, alla vigilia di Natale del 1914. Tra essi figuravano sei dei dieci figli di Ricciotti Garibaldi, secondo figlio maschio di Garibaldi e Anita, custode della tradizione combattentistica garibaldina e capo morale della spedizione: due di loro, Bruno e Costante, lasciarono le loro giovani vite sul territorio francese assieme a quelle di molti altri compagni d’avventura.
Due gli appuntamenti in programma a Roma: alle ore 11 Mara Minasi, responsabile del museo, e Annita Garibaldi Jallet, presidente dell’ANVRG – Associazione Nazionale Veterani e Reduci Garibaldini, condurranno una visita guidata a due voci nella sala del museo dedicata ai cimeli della Prima Guerra Mondiale. Per l’occasione, oltre agli oggetti visibili in maniera permanente nel percorso espositivo, sarà possibile ammirare ulteriori cimeli risalenti a quegli anni, grazie all’apertura straordinaria delle cassettiere che custodiscono le opere in deposito del museo.
Poi, alle 16, Annita Garibaldi Jallet rievocherà, in una conferenza dal titolo La Legione Garibaldina del 1914, i volti e le storie di quei giovani volontari caduti sul fronte francese. E protagonisti oggi di una mostra itinerante curata dall’Associazione Nazionale Veterani e Reduci Garibaldini che, in vista delle celebrazioni della Grande Guerra che prenderanno il via nel 2014, sta portando a tappe in tutta Italia il ricordo dell’ultima partecipazione di stampo risorgimentale delle camicie rosse alle vicende nazionali.
La partecipazione all’evento è gratuita, previa prenotazione telefonica allo 060608, tutti i giorni 9/21 oppure via email, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
Marina Martorana - corriere.it