Alla rassegna, in programma dal 5 giugno all'11 luglio, un omaggio al maestro da poco scomparso: l'Orchestra Mozart, rimasta senza direttore (e senza fondi) sarà diretta da Muti in un concerto il 30 giugno insieme all'Orchestra Cherubini. Un centinaio di appuntamenti per una vetrina dedicata all'anniversario della prima guerra mondiale.
RAVENNA - Inizia con Svetlana Zakharova del Teatro Bolshoi di Mosca e finisce con l'omaggio in musica a Chaplin diretto da Timothy Brock. Ma per il 25esimo compleanno, RavennaFestival non dimentica un omaggio al Maestro Claudio Abbado, facendo dirigere l'Orchestra Mozart - rimasta senza direttore e senza fondi - da Riccardo Muti in un concerto previsto il 30 giugno insieme all'Orchestra Cherubini. "L'omaggio più importante alla memoria del grande direttore è far rinascere e proseguire l'attività della sua orchestra", ha spiegato la direttrice Cristina Mazzavillani Muti durante la presentazione del programma del festival. Una vetrina estiva che coniuga musica, teatro, danza, cinema, arte, dedicata all'anniversario della prima guerra mondiale: "1914: l'anno che ha cambiato il mondo". Un lungo viaggio (dal 5 giugno all'11 luglio) che accoglie nomi prestigiosi per un centinaio di appuntamenti fra concerti, spettacoli, reading, allestimenti, proiezioni, balli e feste, fino alle Vie dell'Amicizia che portano quest'anno al Sacrario di Redipuglia dove Muti dirigerà la Messa da Requiem di Verdi per le vittime di tutte le guerre.
La guerra in note e versi. La guerra vista dal basso è quella raccontata da Moni Ovadia e Lucilla Galeazzi in Doppio Fronte. Oratorio per la grande guerra, attraverso le canzoni, le lettere e i diari dal fronte scelti lontano dalla retorica "patriottica". In omaggio al "secolo breve" dello storico Eric J. Hobsbawm è stato pensato l'excursus canoro della cantante tedesca Ute Lemper dalla Grande Guerra fino alla caduta del Muro di Berlino. Altre piccole storie di conflitto sono evocate dal'attrice-regista Elena Bucci con il compositore e fisarmonicista Simone Zanchini nei Colloqui con la cattiva dea. Il Requiem di Ildebrando Pizzetti e La leggenda del soldato morto di Kurt Weill su testo di Bertolt Brecht conducono all'invocazione di Ungaretti messa in musica da Balestracci "Cessate di uccidere i morti".
I concerti sinfonici. Oltre al Maestro Muti, fra i protagonisti alcuni tra i più autorevoli direttori d'orchestra: Yuri Temirkanov, sul podio dell'Orchestra Sinfonica di San Pietroburgo per un programma da Chajkovskij a Stravinskij; l'americano Kent Nagano insieme ai giovani dell'Orchestra Cherubini e al pianista viennese Till Fellner per l'esplorazione di Brahms; Valerij Gergiev con la blasonata Orchestra Filarmonica Ceca, solista la giovane pianista coreana Yeol Eum Son, sulle note della grande tradizione russa da Musorgskij a Prokof'ev.
La danza. Dopo Svetlana Zakharova, una delle migliori ballerine che si presenterà con il consorte, dagli States viene presentata la prima europea di Chéri, produzione newyorkese di teatro-danza, con regia-coreografia di Martha Clarke e interpretazione Alessandra Ferri. Sempre made in Usa è il lavoro di Trisha Brown, pioniera della Postmodern Dance, che con la sua Dance Company, proporrà anche due dei suoi leggendari lavori degli anni '70. Un altro appuntamento importante riguarda il Ballet du Grand Théâtre de Geneve con due coreografie. Spazio anche per la danza contemporanea italiana con la ripresa di Terramara di Michele Abbondanza e di Pupilla di Valeria Magli, e la nuova creazione di Micha van Hoecke Le Maître et la Ville con gli alunni delle scuole di danza locali.
Il teatro. Fra i debutti d'autore, la versione teatrale del best seller di Michele Serra Gli sdraiati, intitolata Forever Young, con Claudio Bisio, per la regia di Giorgio Gallione. Il Testori giornalista è invece quello indagato in A te come te, con la regia di Marco Martinelli e l'interpretazione di Ermanna Montanari, una delle migliori interpreti della scena contemporanea. Con uno sguardo oltre confine due spettacoli: Opera Lamb, diretto da Mandiye N'Diaye, che prende spunto dalla lotta senegalese; Night Commuters. Bambini che non dormono mai, ideato da Guido Barbieri e Oscar Pizzo sulla drammatica vicenda di bambini ugandesi costretti a fuggire dai rapimenti notturni da parte del sanguinario esercito nazionale. Tra musica e teatro si colloca la narrazione in forma di concerto di Roberto De Simone, Cinque voci per Gesualdo. Travestimento in musica e teatro di un mito d'amore, morte e magia, dedicata al musicista Carlo Gesualdo.
Le feste in musica. Vinicio Capossela è più volte sui palchi del festival, sia con un progetto intitolato Il carnevale degli animali e altre bestie d'amore, sia con La Banda della Posta insieme ad un gruppo di anziani suonatori di Calitri, specialista in un repertorio di musiche popolari "ballabili" per i matrimoni. Immancabile poi una "nostrana" Notte della taranta con Giovanni Sollima che dirige un'orchestra di oltre trenta elementi.
Anna Tonelli - repubblica.it