A Ravazzone di Mori gli Schützen Destra Ades ripuliscono la fitta vegetazione che nasconde trincee e cunicoli
MORI. Niente schioppi: gli Schützen della compagnia Destra Ades questa volta imbracciano motoseghe, roncole, cesoie e falcetti per ripulire dalla fitta vegetazione che ricopre una collina sopra Ravazzone di Mori.
E mano a mano che procedono i lavori (gratis, naturalmente, e di domenica...) la collina de “L’Asmara” svela il suo tesoro: una fortificazione austoungarica della Grande guerra.Camminamenti, passaggi con sguardi sulla valle, cunicoli, scale, anfratti di protezione, ricoveri di emergenza... un mondo affascinante quello che lentamente viene alla luce dopo aver tolto alberi, rami, fogliame, erbacce che per anni hanno custodito le testimonianze del primo conflitto mondiale.
Testimonianze che facevano parte del sistema di difesa lungo la prima linea che andava dal Piave all’Adamello passando proprio dalla zona di Ravazzone.
«Il tratto che stiamo sistemando - spiegano il comandante della compagnia Destra Ades Fulvio Christoforetti e il coordinatore dell’intervento Enrico Torella - faceva parte di un ampio sistema di difesa tra l’Adige e il Leno che consentiva di aver un controllo verso la parte meridionale della Vallagarina, un lungo fronte per fermare l’avanzata degli italiani. Il nostro intervento, grazie alla disponibilità della famiglia Spagnolli proprietaria dell’ area, con la supervisione della Forestale e in collaborazione con l’associazione collega “Un territorio, due fronti”, consentirà di portare alla luce quest’area importante e ricca di testimonianze che sarà visitabile alla conclusione dei lavori».
Gli Schützen coadiuvati da alcuni volontari lavorano dunque nei fine settimana per una profonda pulizia della trincea: radici di alberi, tronchi ormai marci, terra e erba hanno ostruito i passaggi e i camminamenti abbandonati da un secolo. «Non tocchiamo le strutture murarie: ci limitiamo a un lavoro di pulizia. E con nostra sorpresa, a parte alcuni crolli, abbiamo trovato elementi interessanti ancora in buono stato di conservazione: dalle postazioni di cannoniere ai passaggi nella roccia, dalle ripide scale ai camminamenti dai quali gli austroungarici avevano un’ampia vista sulla vallata. Un intervento che richiede impegno ma che ci sta dando grandi soddisfazioni. Questo luogo - spiegano gli Schützen - sarà destinato a diventare una delle tappe importanti di chi vorrà leggere gli avvenimenti della prima guerra mondiale attraverso le fortificazioni». (g.r.)
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