Cinque itinerari alla portata di (quasi) tutti proposti dai gestori dei rifugi del Trentino per ripercorrere i luoghi dei combattimenti nell’anno del centenario.
Scarponcini comodi, zaino in spalla, guscio antipioggia e una buona mappa (quella non si scarica mai!). È l’ora di partire e quest’anno, in cui ricorre il Centenario della Grande Guerra, camminare in montagna sarà un modo per ricordare e ripercorrere i luoghi dei combattimenti, tra i più cruenti della storia moderna. I gestori dei rifugi del Trentino propongono trekking, di rifugio in rifugio, lungo i sentieri che affiancano i forti, penetrano nelle trincee, entrano nelle gallerie fino ad arrivare ai campi di battaglia. Chi si avventura sull’Adamello, sopra i tremila metri, potrà forse capire meglio cosa è stata davvero la Guerra Bianca, combattuta in condizioni terribili.
Lagorai Panorama
Trekking ad anello di tre giorni lungo quella che fu la linea di difesa Austroungarica e la contrapposta italiana durante la prima guerra mondiale. Con una piccola variante è possibile visitare un ospedale di primo soccorso ristrutturato l’anno scorso. Si parte dal passo del Manghen (2.047 m raggiungibile da Borgo Valsugana o da Molina di Fiemme). Gli innumerevoli laghi alpini e il panorama sulla catena del Lagorai accompagnano questo il trekking che fa tappa al rifugio Caldenave e al rifugio Malga Conseria. Si cammina per 5-6 ore al giorno (il dislivello totale è di 2.826 metri) quindi meglio partire con medio allenamento. Per chi ce la fa, con un giorno in più si può raggiungere Cima d’Asta, la vetta del gruppo.
Gallerie del Pasubio
Trekking ad anello di due giorni con tappa al rifugio Vincenzo Lancia a cavallo tra la pianura Veneta e le Dolomiti trentine. Non va dimenticata la torcia elettrica perché l’itinerario si sviluppa per un dislivello di 870 metri lungo 52 gallerie scavate dai militari durante la prima guerra mondiale. Cunicoli che permettevano ai soldati di raggiungere protetti dal fuoco dell’artiglieria austriaca la zona più in quota, la cosiddetta «Zona sacra», teatro dei combattimenti. Si parte dal colle Xomo (raggiungibile da Schio o Rovereto). Nelle giornate più terse si vede addirittura Venezia.
Trekking nelle Alpi di Ledro
Trekking ad anello nella parte più bassa del Trentino con vista spettacolare sul lago di Garda lungo quella che fu la linea di difesa austroungarica. Fortificazioni, postazioni, gallerie e trinceroni accompagnano la camminata che, visti i dislivelli (3 mila metri totali) richiede un allenamento adeguato. Si parte da Riva del Garda e per raggiungere il rifugio Nino Pernici e successivamente lo chalet rifugio Al faggio, sono possibili diverse varianti (comprese due ferrate).
Alta via del Granito
Trekking ad anello nell’unica isola di granito delle Alpi orientali nella catena del Lagorai. L’Alta Via percorre una rete di antichi sentieri ed ex strade militari risalenti alla prima guerra mondiale collegando il rifugio Caldenave con il rifugio Cima d’Asta per un dislivello totale di 1.750 metri. L’itinerario è percorribile nei due sensi: giro arancio (Sorgazza, Caldenave, Brentari, Sorgazza) preferibile per chi vuole salire Cima d’Asta). Giro verde (Sorgazza, Brentari, Caldenave, Sorgazza) preferibile per chi non ha a disposizione l’intera giornata. Malga Sorgazza, luogo di partenza, è facilmente raggiungibile da Pieve Tesino.
Adamello Fronte occidentale
Trekking impegnativo di cinque giorni in quota di grande valenza storica attraverso le pendici meridionali dell’Adamello e il massiccio del Carè Alto. Siamo sopra i 3 mila metri, dove i soldati hanno combattuto in condizioni climatiche estreme, falciati non solo dall’artiglieria, ma soprattutto dalle valanghe e dal gelo. Lungo tutto il percorso si possono visitare opere belliche tutte ben conservate. Il trekking collega il rifugio Triverna, il rifugio Val di Fumo, il rifugio Carè Alto e il rifugio San Giuliano. La partenza è da Tione di Trento. A cura dell’organizzazione è il trasporto dal parcheggio della chiesa di Tione fino in val di Breguzzo alla partenza. Viceversa al ritorno è previsto il trasporto da Caderzone terme fino a Tione.
di Cristina Marrone - corriere.it