Gli organizzatori dell'esposizione affermano che il suo scopo principale non è soltanto ricordare ai nostri contemporanei della Prima Guerra Mondiale, ma anche metterli in guardia contro il ripetersi degli errori della storia.
Oltre 120 reperti unici nel loro genere, facenti parte della collezione del museo della storia della religione di San Pietroburgo saranno esposti alla mostra, inaugurata il 24 luglio, "Per la fede, lo zar e la Patria", che promette di rivelare le pagine sconosciute della Prima Guerra Mondiale — la storia del "fronte spirituale" che funzionava in tutti gli eserciti europei all'inizio del ХХ-esimo secolo, come spiega il curatore dell'esposizione Vladimir Bezrodin, ricercatore senior del museo:
La nostra esposizione è dedicata alla Prima Guerra Mondiale, il centenario dallo scoppio della quale si celebra quest'anno. Noi abbiamo cercato di mostrare questa guerra da un punto di vista leggermente diverso. Di solito, quando si parla della Prima Guerra Mondiale, si intendono innanzitutto le armi, uniformi, azioni di guerra e via dicendo. Da noi la guerra sarà mostrata dal punto di vista spirituale. E' una specie di simbiosi e di interazione tra la chiesa e l'esercito, tra la fede e la guerra.
La composizione comprende oggetti veri, appartenenti ai soldati e agli ufficiali degli eserciti della triplice Intesa— il blocco politico-militare tra la Russia, Inghilterra e Francia — e l'alleanza degli Imperi centrali (Germania, Austro-Ungheria e Impero Ottomano), continua Vladimir Bezrodin:
Sono innanzitutto quadri, cromolitografie, poster, effetti personali. C'è anche un'esposizione di icone. Inoltre sono tutte icone memoriali, cioè dedicate a qualcuno o dipinte in occasione di qualche avvenimento. Sarà esposta, ad esempio, l'icona San Giorgio e il drago, consegnata nel 1915 a nome di Grigorij Efimovic Rasputin al Gran Principe Nikolaj Nikolaevic Romanov. Avremo anche un'icona abbastanza grande di San Giorgio il Vittorioso, la quale nel 1911 è stata mandata dal monastero del monte Athos alla fortezza di Osovets.
Vladimir Bezrodin ha anche fatto notare che tutti i reperti sono stati conservati nei depositi del museo, cui sono arrivati per vie del tutto diverse. Una parte da chiese, monasteri e templi distrutti all'inizio del XX-esimo secolo, una parte dal museo antireligioso centrale. Alcuni oggetti sono stati trasferiti da altri fondi dei musei come, ad esempio, una chiesa da campo che sarà il reperto centrale dell'esposizione attuale, spiega il curatore:
E' un piccolo pezzo di una chiesa da campo. In questo caso la chiesa non significa edifico o tempio. E' soltanto una cassa con la raccolta dei necessari oggetti liturgici più una tenda. Si tratta anche di un pezzo di iconostasi da campo, il quale è stato dipinto su una tela incatramata che si spiegava all'interno della tenda.
Lo scopo principale dell'esposizione attuale non solo di far ricordare alle persone della Prima Guerra Mondiale, uno dei più grandi conflitti armati nella storia dell'umanità, ma anche di mettere in guardia contro il ripetersi degli errori della storia.
Noi volevamo rendere omaggio alla Grande Guerra, che è stata a lungo dimenticata. La guerra civile, la costruzione rivoluzionaria della società sovietica e la Grande Guerra Patriottica che si sono susseguite — tutti questi avvenimenti militari si sono sovrapposti, bloccando la visualizzazione della Prima Guerra Mondiale e per molto tempo questa guerra in Russia è stata dimenticata. Oggi vogliamo ricordarla, perchè ora è in corso una guerra d'informazione tra Est e Occidente e sarà utile vedere come allora si risolveva un problema del genere. Sono convinto che l'esposizione aiuterà consolidare la popolazione del paese attorno alla difesa della Patriacha concluso Vladimir Bezrodin.
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