BERGAMO — “Corno di Cavento 1917-18, per non dimenticare”. E’ questo il tema della conferenza che si terrà il prossimo martedì 17 settembre alle 21, al Palamonti di Bergamo, sede del Cai bergamasco. Protagonista del simposio lo storico Marco Gramola che parlerà della Grande Guerra che vide come teatro proprio il Corno di Cavento, che si trova nella parte nord orientale del gruppo dell’Adamello.
Le vicende belliche in questa zona furono epiche. Il Corno di Cavento, rimasto in mano agli austriaci, fu conquistato il 15 giugno 1917 dagli alpini italiani con un’operazione su più fronti: dopo un intenso bombardamento della vetta, gli alpini sciatori attaccarono dalla vedretta di Lares, mentre compagnie di rocciatori attaccarono la cresta nord dalla difficile parete nord ovest.
Durante la battaglia morì il tenente Felix Hecht Von Eleda, di 23 anni, comandante degli austriaci. Sorpreso dagli alpini mentre azionava personalmente una mitragliatrice e ferito da una bomba, a un cenno di ribellione fu afferrato e gettato dal versante nord. Il corpo non fu mai trovato. Il suo diario personale fu trovato da un ufficiale italiano, il capitano Battanta, conosciuto come “Il diavolo del Cavento”, dopo l’assalto.
Il diario è un documento importante – e a tratti toccante – sulla vita di guerra a 3400 metri di quota, fra nevicate, freddo e cannonate.
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