CHIARI. Il compositore clarense reduce della Grande guerra sarà ricordato dopo quasi un secolo nella sua città natale. In trincea sull'Ortigara nel 1916 firmò una delle canzoni-simbolo dell'immane carneficina bellica Ma era stato quasi dimenticato.
«E domani si va all'assalto. Soldatino non farti ammazzar. Ta pum, ta pum, ta pum». È un canto di trincea, che con le più alte vette di semplice ma struggente poesia, raccontò la tragedia della Prima guerra mondiale. Il suo autore, Nino Piccinelli, che combattè sull'Ortigara nel 1916, era nato a Chiari. E solo adesso la sua città gli dedicherà una via. È UN TRAGUARDO inseguito per anni dal clarense Guerino Lorini, storico locale, deciso ad onorare la memoria di Piccinelli. Il Comune ha infatti accettato la sua proposta dopo anni di insistenze. Il risultato è che la nuova via che si innesta su via San Gervasio porterà, finalmente, il nome del compositore. Perché di Piccinelli, emigrato a Roma come artista attivo anche in Rai, si era persa la memoria.
Per avere un'idea di quanto Chiari fosse in ritardo nell'omaggio, basterebbe dire che nel 2011, dopo alcuni anni di insistenza (dello stesso Lorini), Roma per prima ha dedicato una via al compositore. «SE RACCONTASSI come ho dovuto fare per ottenere quella toponomastica - spiega Lorini - ci sarebbe da scriverci un libro. Non so quante pratiche ho aperto al Comune di Roma, ma ogni volta, trascorsi alcuni mesi, cambiava il funzionario di turno e tutto riprendeva come per un Sisifo contemporaneo. Poi un giorno è arrivata una simpatica funzionaria che ho scoperto veniva a sciare in Presolana, terra che conosco molto bene essendo metà bresciano e metà bergamasco. Mi ha chiesto di inviargli il materiale e ci avrebbe pensato lei a istruire la pratica. Così è stato. Ora arriva questo straordinario riconoscimento dalla città natale di Piccinelli. Anche se di iniziative potranno essercene ancora a iosa».
ERA ORA che si ricordasse quell'«Ardito» clarense, il quale raccontò di avere scritto «Ta pum» la notte prima di un assalto a quota 2105: «La nostra trincea distava poche decine di metri da quella austriaca. Diedi una nota ad ogni sospiro della mia anima, nacque così l'accorato e disperato canto, tra i lugubri duelli delle artiglierie, il balenio spettrale dei razzi, il gemito dei feriti, il tiro infallibile dei cecchini». Ma non c'è solo quella canzone. Come ricordato da Lorini, nel curriculum di Nino Piccinelli. Ci sono oltre 1200 incisioni su disco tra opere, canti popolari, ballate, brani per banda e orchestra, musiche per film, armonizzazioni per i canti gregoriani al Vaticano. Ora questa storia umana e artistica ha anche un tributo a Chiari, nella sua città natale.
Massimiliano Magli - bresciaoggi.it