Istituto Italiano dei Castelli Sezione Trentino Alto-Adige
La Sezione Trentino Alto-Adige dell’Istituto Italiano dei Castelli ha organizzato un Convegno dal titolo «Paesaggi Fortificati della Grande Guerra», che avrà luogo il 4 ottobre 2 0 13 a Trento, nella splendida «Sala Grande» del Castello del Buonconsiglio con inizio alle ore 10.00.
L'Istituto, come recita il primo articolo del suo statuto, «è una associazione culturale costituita allo scopo di incoraggiare lo studio storico, archeologico e artistico dei castelli e di altri monumenti fortificati, la loro salvaguardia, il loro mantenimento e inserimento nel ciclo attivo della vita moderna e di diffondere nel pubblico l’interesse per questi monumenti», non poteva rimanere estranea alle molteplici iniziative già in corso a ricordare gli edifici fortificati della prima guerra mondiale.
Il Convegno vuole essere un momento di riflessione sugli aspetti essenziali d elle fortificazioni del fronte italiano e austriaco, senza enfasi di parte, da approfondire poi in una successiva fase in coincidenza con gli anni del centenario della «grande guerra».
Il paesaggio, non solo quello naturale e geografico, ma anche sociale, economico e politico, che ha caratterizzato la fase preliminare alla costruzione dei forti, è la premessa per analizzare gli interventi sul paesaggio, fortificato secondo le moderne tecniche e le strategie militari.
Gli opposti fronti, in un continuo rincorrersi e superarsi per capacità, qualità e resistenza dei materiali, delle tecnologie costruttive e soprattutto della potenza offensiva degli armamenti, sono l'elemento centrale dell'analisi, che i relatori dai diversi punti di vista, culturale e scientifico, affrontano allo scopo di recuperare la memoria storica e i segni lasciati sul terreno da questo doloroso momento della comune storia europea.
Particolare attenzione è stata riservata al fronte fortificato tra il Trentino e il Veneto, al recupero e all'inserimento delle precedenti costruzioni castellane nel sistema difensivo del XIX secolo; illustrando il loro riutilizzo difensivo o logistico nell'ambito di un complesso sistema, che non ha risparmiato nessun edificio, così come ha duramente provato la popolazione civile.
Particolare attenzione è pure riservata alla geografia dei luoghi, al «saliente Trentino» e allo sbarramento di Verona, da sempre considerati chiave per lo scontro armato tra nord e sud.
Non per questo sono stati trascurati gli opposti fronti lombardi, friulani e tirolesi e gli sbarramenti fortificati costruiti in Europa in quegli anni.
Esempi ne sono il Forte di Prato Piazza (Werk Plätzwiese) e il Forte di Monte Festa, sistemi fortificati di sbarramento e di offesa.
L'eredità architettonica, quale «memoria» per le future generazioni, è sintetizzata attraverso l'individuazione dei siti e la loro catalogazione secondo i metodi scientifici indicati dagli Uffici preposti, con le tecniche di restauro e di conservazione, i dispositivi di Legge e le responsabilità delle amministrazioni territoriali sulle quali insistono i forti, le trincee e tutte le altre costruzioni logistiche realizzate nell'ambito del primo conflitto mondiale.
Felice sintesi del Convegno e suo logo è una rielaborata immagine storica del momento in cui il Forte Cima Vezzena fu colpito dalle bombe con l'inserimento a colori della cima allo stato attuale e sullo sfondo il cielo azzurro carico di bianche nuvole.
Il Convegno vuole essere un contributo alla ricerca storica sulle problematiche della grande guerra, con particolare attenzione alle architetture fortificate, che ancora oggi caratterizzano una consistente parte del territorio, mutato dalle azioni di guerra, dal tempo e dai successi vi interventi dell'uomo e della natura.
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