Il luogo della memoria più alto d’Europa, un museo nella grotta, la dieta dei soldati e nuovi sentieri da scoprire: un tour tra le Alpi, nell’anno del centenario. Per non dimenticare
È un viaggio nella storia, nell’ambiente e nella scienza quello che si può compiere salendo Punta Linke, il luogo della memoria più alto d’Europa ora riordinato e accessibile agli intrepidi delle vette.
Si arriva a 3.629 metri nel gruppo Ortles-Cevedale e qui, nel silenzio riempito solo dal vento, si possono percepire le suggestioni lasciate da un luogo dove avvennero gli scontri più difficili della Grande Guerra, proprio a causa delle condizioni ambientali estreme. Su questa cima c’era una delle più importanti postazioni austrungariche che il ghiaccio ha conservato finché nel 2009 la Soprintendenza per i beni culturali della Provincia autonoma di Trento in collaborazione con il Museo “Peio 1914-1918. La guerra sulla porta” ha portato al recupero degli appostamenti che sono stati aperti al pubblico alla fine di luglio e raggiungibili con gli impianti di risalita.
Le indagini condotte sui reperti hanno permesso di ricostruire importanti momenti della vita in trincea a quelle altitudini e ora consentono di realizzare un itinerario di visita di grande impatto emotivo facilitando il contatto fisico con gli ambienti e i materiali protagonisti dei tragici eventi.
Nel centenario della Grande Guerra molti insediamenti bellici sono stati resi agibili e migliorati nella presentazione. Proprio con lo scopo di ripercorrere questi luoghi storici disseminati sulle antiche linee di confine alpino due team affronteranno una doppia missione battezzata “Ta-Pum” sui fronti e organizzata in collaborazione con il Dipartimento scienze della Terra e tecnologie dell’ambiente del CNR.
Il primo percorso ideato dall’Associazione L’Uomo Libero onlus seguirà la linea dei cinque fronti di guerra “dallo Stelvio al Mare” indicati dagli atti militari ufficiali: Stelvio-Adamello-Giudicarie, la linea degli Altipiani, Cadore, Carnia, Fronte Giulia. Si tratta di un tragitto di oltre 1.100 chilometri, suddiviso in 53 tappe che parte il 24 agosto durate le quali si visitano le opere belliche.
Un secondo gruppo affronterà un trekking di quasi 700 chilometri, 35 tappe, considerando l’arretramento del fronte dopo la disfatta di Caporetto includendo luoghi e città: Asiago, Bassano, Vittorio Veneto, Grappa, Piave, Carso ecc. I due team si incontreranno infine a Redipuglia il 14 ottobre viaggiando assieme nell’ultimo tratto sino ad arrivare a Trieste il 17 ottobre.
La doppia missione permetterà di coordinare in modo permanente questi percorsi aprendoli a tutti coloro che in futuro desiderano affrontarli.
Oltre agli aspetti storici e ambientali un altro elemento importante offerto dalla visita ai fortilizi della Grande Guerra riguarda l’architettura militare e le tecnologie belliche impiegate nel conflitto e spesso raccolte in numerosi musei allestiti nelle varie sedi. Tra le tante iniziative espositive merita una visita la galleria-museo “Suoni e voci della Guerra Bianca” al Passo Paradiso, a Vermiglio: usciti dalla cabinovia ci si immerge in una suggestiva installazione multimediale realizzato all’interno di una galleria scavata dai soldati nel granito a 2.600 metri di quota a scopi militari. Il visitatore intraprende un percorso a ritroso nel tempo tra raffiche di mitragliatrici ed echi di bombardamenti, sibili del vento, ordini di evacuazione, proclami imperiali e il suono ristoratore della fisarmonica che allietava i soldati dopo l’infinita giornata in trincea.
Ma l’esplorazione conoscitiva e sensoriale della grande guerra coinvolge anche il gusto: fino al 31 agosto nella cornice incontaminata dell’alta Val di Sole la storia dell’alimentazione di guerra sarà servita a tavola. Rifugi e ristoranti dell’area propongono menù economici (13 euro) ispirati alle umili ricette del rancio militare. Patate, verze, confetture di mele e mirtilli, radicchi dell’orso, cicoria, canederli, fagioli e altri ingredienti che sostenevano i soldati saranno riproposti in piatti sapienti, dedicati ai luoghi della memoria.
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