Il progetto prevede la sensibilizzazione di tutti sulla Prima Guerra Mondiale, giovani e studenti in primis, e in particolare sulla rimembranza delle vittime e dei caduti attraverso un'iniziativa fortemente simbolica. La semplice busta in sé ed ancor più i fiori perenni che cresceranno, per chi li seminerà, aiuteranno a ricordare anche negli anni a venire il costo di vite umanne che ha comportato la Grande Guerra del 14-18 e saranno proficua occasione di confronto compartecipato, indirizzato soprattutto alle generazioni future, ma anche ai cittadini e agli ospiti delle località attraversate dal Cammino della Memoria.
Dare all’Italia un fiore della memoria, che non può ovviamente essere se non il Myosotis o "non ti scordar di me", anche perché si tratta di una specie floreale perenne di facile coltura che in Italia cresce un po’ ovunque, fin al di sopra dei 1.000 metri. Una pianta perfetta quindi per "coltivare" la memoria - è il caso di dirlo - di quanti hanno dato la loro vita per il nostro presente e per il nostro futuro. Il "non ti scordar di me" rimanda a varie leggende tra cui una secondo cui Dio avrebbe dato questo nome alla piantina della quale stava dimenticandosi e una che lo lega a un innamorato che, scivolando nel Danubio, avrebbe lanciato alla fidanzata la sua invocazione di eterno amore: in passato, le donne tedesche lo portavano come segno di fedeltà. Plinio il Vecchio considera il Myosotis un simbolo di sollievo dal dolore e dalle cupezze della vita e gli antichi lo usavano nei medicamenti per gli occhi, considerandolo un’erba sacra . Ma questo fiore è detto anche "occhi della Madonna" per il colore azzurro e per l'auspicio di essere protetti dal Cielo che si rivolge a chi lo riceve.
Sarebbe bello che il "non ti scordar di me", già adottato a livello internazionale come fiore della festa dei nonni, venisse riconosciuto a livello italiano come fiore della Memoria, sulla scorta della scelta canadese. Intanto l'Altopiano di Asiago – teatro tra il maggio e il giugno 1916 di una serie di battaglie che costarono a italiani e austro-ungarici oltre 230 mila vite – lo ha assunto come fiore del Centenario.
Per questo proprio ad Asiago, dal 29 al 31 luglio, Ta Pum effettuerà una prima distribuzione di duemila bustine di semi di Myosotis agli scolari e agli studenti dell'Altopiano, nel corso di un evento dell’esercito italiano che vedrà tra l’altro la prima proiezione di un nuovo documentario sul Cammino della memoria, un concerto di Massimo Bubola e l'esibizione della fanfara della Brigata Sassari. La ditta che ha prodotto per Ta Pum le buste di semi è la Franchi Sementi, che opera dal 1783, la più antica azienda del settore in Italia.
Ta Pum nasce dalla convinzione che la Prima guerra mondiale abbia condizionato più di quanto immaginiamo la storia e la vita delle generazioni successive e che sia quindi necessario – a partire dal centenario - ri-conoscerla per comprendere chi siamo e da dove veniamo. Per sapere dove andremo. Dal 1914 al 1918, in qualche modo per la prima e per l’ultima volta, si sono confrontate le differenze che costituiscono la grande ricchezza dell’Italia e dell’Europa che oggi conosciamo. Per fare vivere questa memoria possono servire senz’altro un itinerario attrezzato e riconosciuto ufficialmente a livello europeo e una piattaforma web. Ma anche un fiore che, dice un’altra canzone, serve “per fare tutto”.
Ne parla anche La Lettura de Il Corriere della Sera