Giovedì 11 febbraio, nell'ambito degli incontri "Un libro, un autore tra storia e attualità", è stato presentato il volume di Simonetta Bartolini "L'epica della Grande Guerra. Il fallimento degli intellettuali" (Luni Editore, 2015).
Un'inutile strage come disse Benedetto XV o il grande lavoro della modernità? Il libro di Simonetta Bartolini tenta di fornire una risposta utilizzando memoriali, diari e romanzi di letterati, intellettuali e artisti europei che parteciparono in massa al primo conflitto mondiale su ogni fronte. L'entusiasmo della partenza fu la cifra comune, seppure con motivazioni diverse, e altrattanto comune fu lo sbalordito orrore nel ritrovarsi in una guerra dei materiali che toglieva ai soldati ogni possibilità di protagonismo eroico e uccideva, oltre a un numero sproporzionato di uomini, l'ideale antico del campo di battaglia come agone dove si prova la virtù guerriera dell'uomo. La diabolica alchimia di guerra di posizione e di macchine, provoca negli scrittori la drammatica percezione della vera cifra della modernità e la sua imprevista contraddizione nel momento in cui essa passa dal piano estetico-teorico a quello della pratica bellica.
Quella modernità - cantata e invocata dalle avanguardie culturali - si rivelava, alla prova dei fatti, un contrappasso drammatico. Questo è forse il nodo ideologico più complesso della Grande Guerra, poiché quell'ansia di modernità finisce per coincidere con la strage di uomini. E' sostanzialmente il fallimento degli intellettuali che non hanno previsto quale sarebbe stato il risultato della combinazione fra i mezzi offerti dalla modernità e l'uso che l'uomo ne avrebbe potuto fare.
L'evento si è tenuto presso la Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice. Introduzione di Giuseppe Parlato (Presidente della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice).
Simonetta Bartolini insegna Letteratura italiana contemporanea e Letterature comparate alla Università degli Studi Internazionali di Roma. Studiosa di storia della cultura del '900 si è occupata fra gli altri di D'Annunzio, Soffici, Papini, Giuliotti, Occhini, Manzini, Pasolini, Comisso, Magris, Cristina Campo, Tolkien e Pascoli, della storia delle riviste storiche dei primi anni del XX secolo, di letteratura femminile e di romanzo storico contemporaneo.