Due conferenze sulla Grande Guerra – Maso Spilzi di Folgaria e Museo Gianni Caproni.
Il primo intervento si terrà mercoledì 28 agosto 2013, alle 21.00 presso Folgaria - Maso Spilzi e avrà come oggetto «Due assi allo specchio - Francesco Baracca e Godwin Brumoswski, i maggiori assi della caccia italiana e austroungarica nel primo conflitto mondiale».
Nel corso della conferenza, Paolo Varriale illustrerà i non pochi elementi in comune tra le due figure, sullo sfondo più ampio dell’affermarsi dell’aviazione militare quale protagonista nel corso della Grande Guerra.
Pressoché coetanei, ufficiali di carriera tutti e due, il romagnolo Baracca ed il galiziano Brumowski seppero farsi luce nella nuova arte del combattimento aereo fino a guidare la classifica degli assi della Caccia dei rispettivi paesi.
Espressione uno del giovane Regno d’Italia e l’altro dell’antica Duplice Monarchia, si trovarono alla ribalta di quel crinale storico, sociale e culturale che fu la Grande Guerra portando tutte le esperienze e le aspirazioni dei loro paesi e dei loro tempi, incarnandone il passato ed il futuro, con notevoli analogie e non minori differenze.
La fama conquistata già in vita non solo sopravvisse l’esistenza fisica dei protagonisti, ma pure gli eventi storici che coinvolsero nei decenni successivi Austria ed Italia, ove ancora i due assi sono ricordati.
Sabato 31 agosto 2013, alle 21.00, al Museo dell’Aeronautica Gianni Caproni, sarà invece la volta di «Sul filo dell’alba – il raid dei bombardieri su Lubiana, il 16 febbraio 1916».
All'inizio del 1916 il Comando Supremo dell'Esercito Italiano pensò di impiegare i bombardieri Caproni per un'azione di rappresaglia mirata agli obiettivi militari della città di Lubiana, in risposta agli attacchi portati da aerei austroungarici su alcune città italiane.
L'azione prese il via la mattina del 16 febbraio con il decollo dal campo di Aviano di dieci Caproni 300 hp.
I trimotori avevano incontrato fino a quel momento scarsa opposizione da parte dell'aviazione avversaria, equipaggiata con velivoli inadatti allo scopo, ma la situazione all'insaputa degli italiani era cambiata con la comparsa sul fronte italiano del Fokker Eindecker.
Concesso in alcuni esemplari dalla Germania, questo aereo può essere considerato il primo velivolo da caccia della storia e con le sue caratteristiche avrebbe stabilito lo standard della categoria dell’epoca.
l'Adigetto.it