Arrampichevolmente è un evento organizzato nei Comuni di Erto Casso, Cimolais e Claut, che fanno parte del territorio del Parco delle Dolomiti Friulane, patrimonio dell'umanità tutelato dall'Unesco e intende avvicinare il mondo dell'arrampicata a un pubblico più vasto, fuori dai suoi naturali confini di interesse.
La "primavera dell'arrampicata" si svolgerà in tre weekend: 28/29 marzo, 11/12 e 25/26 aprile e vedrà coinvolti "vecchi e giovani" arrampicatori con le loro storie e le loro abilità, dimostrazioni per le famiglie, iniziative collaterali di intrattenimento tra musica, enogastronomia e incontri.
Il tutto realizzato in uno degli ambienti naturali tutelati più belli e più vasti della montagna del Friuli Venezia Giulia e che sarà lieto di ospitare al meglio, sportivi e non, nelle attività turistiche del territorio.
Massimo Coltrinari - Accademia di Oplologia e Militaria
Brigate Marche, Ancona, Macerata, Piceno, Pesaro
Nel evidenziare le peculiarità del rapporto tra le Marche e la I Guerra Mondiale è stato, tra gli altri, scelto per quest’oggi il tema “I Reparti di Fanteria con nome marchigiano nella Prima Guerra Mondiale”. Si è evidenziato un aspetto della Fanteria Italiana del primo novecento, che aveva la sua spina dorsale nelle Brigate, composte da due reggimenti, ( di circa 4000 uomini in totale) a cui era dato il nome geografico di una regione, di una città, di fiumi e di altre peculiarità geografiche del nostro territorio per rinsaldare il vincolo tra il mondo militare e la Nazione.
il Santo Natale 2014 è alle porte e l'occasione ci è grata per i nostri migliori, sentiti e sinceri Auguri.
Nel porgerli crediamo bello aggiungervi il link ad un commovente filmato, promosso in Inghilterra da Sainsbury e dalla Royal British Legion in ricordo del Natale 1914, il cui spirito condividiamo perfettamente, Sainsbury's OFFICIAL Christmas 2014 Ad.
Questi fatti di vera umanità erano molto più comuni di quanto si possa immaginare e misero spesso in imbarazzo gli Stati Maggiori degli eserciti in lotta.
Anche sul fronte italo-austriaco accaddero episodi di tregua e fraternizzazione ad ogni latitudine, magari notte tempo e nella cosiddetta "terra di nessuno".
Il più famoso è senz'altro quello della notte di Natale del 1916 sull'Altopiano di Asiago e del quale alleghiamo la foto della targa ricordo apposta sul Monte Forno.
Perchè è proprio vero, a maggior ragione oggi, cent'anni dopo: Christmas is for sharing - Natale è da condividere. E con questo Vi rinnoviamo di cuore gli Auguri.
Lo staff di Ta Pum
In occasione deI centenario del primo conflitto bellico mondiale, il direttore del DISBA-CNR Francesco Loreto e il presidente del Comitato storico-scientifico per gli anniversari di interesse nazionale Franco Marini, hanno aperto a Roma il convegno dal titolo: La Grande Guerra rivoluziona la comunità scientifica. Il ruolo dell’Italia.
L’evento è stato organizzato dall’Accademia Nazionale delle Scienze presieduta da Emilia Chiancone. Al progetto, che si inserisce nell’ambito del programma triennale ‘Scienza e Guerra’, collabora anche il Consiglio Nazionale delle Ricerche.
L’esperienza della prima guerra mondiale rese visibile, per la prima volta, che il genio degli inventori è efficace solo all’interno di un sistema basato sulla ricerca organizzata e sistematica.
A margine del convegno è stato proiettato il video della missione Ta- Pum, una spedizione alpinistica che ha toccato tutti i luoghi dei cinque fronti di guerra, ‘dallo Stelvio al Mare’. Un cammino della memoria di circa 2.000 chilometri.
Nell'ambito del progetto TAPUM, l’Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima del Consiglio nazionale delle ricerche ha fornito agli alpinisti un prototipo di centralina per il monitoraggio delle polveri sottili, incluso il black carbon (BC), fornendo inoltre previsioni sulla concentrazione del particolato atmosferico. Il sistema ha funzionato per circa il 70% dei giorni e le misure sono state eseguite dalla quota del lago di Garda (100 m slm) a quella del Gran Zebrù (3871m) e, in alcuni casi, anche all'interno dei rifugi - Paolo Bonasoni
Nell'ambito del progetto TAPUM (www.tapum.it), l’Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima del Consiglio nazionale delle ricerche (CNR – ISAC) ha fornito agli alpinisti che hanno percorso per la prima volta in integrale continuativa tutto il fronte della prima guerra mondiale ‘Dallo Stelvio al mare’, come recitano gli atti ufficiali, un prototipo di centralina per il monitoraggio delle polveri sottili, incluso il black carbon (BC), fornendo inoltre previsioni sulla concentrazione del particolato atmosferico. A causa delle non facili condizioni ambientali e delle fasi di messa a punto, il sistema ha funzionato per circa il 70% dei giorni. Le misure sono state eseguite dalla quota più bassa in prossimità del lago di Garda (100 m slm) a quella più elevata sulla vetta del Gran Zebrù (3871m) e, in alcuni casi, anche all'interno dei rifugi.
Con la attuale classe seconda del liceo Scientifico Romano Bruni abbiamo preparato l’allestimento di una mostra in occasione del Centenario della Grande Guerra.
La scelta è ricaduta sullo studio e sull’analisi di poesie scritte da poeti che hanno avuto esperienza diretta e indiretta della prima guerra mondiale. In questo modo si è anche svolto il programma ministeriale che prevede per il secondo anno di liceo lo studio del testo poetico.
Ha avuto una grande valenza per i ragazzi scoprire che l’ultima classe chiamata alle armi nel conflitto fu proprio quella del 1899. Ragazzi appena diciottenni o anche diciassettenni raggiunsero il fronte nel 1917. Anche loro sono nati nel ’99 di cento anni dopo. Questo semplice dato anagrafico ha favorito una più profonda immedesimazione con le esperienze riportate nelle poesie studiate.
Un dato molto importante per comprendere la tematica trattata è che la poesia di guerra è di gran lunga differente dalla prosa di guerra.
Trento. Il vicolo stretto si snoda tra le ombre di un vecchio edificio, alle spalle di piazza Grande. Al civico 1 c’è la sede locale dell’Associazione Nazionale Alpini. Una scala in pietra conduce all’ultimo piano dove è in corso una breve presentazione del progetto Ta pum. Walter Pilo, artigliere alpino a vent’anni, oggi affermato imprenditore, racconta di questa idea nata molti anni fa. «Mio nonno materno era kajserjager durante la Grande Guerra, quello paterno arruolato nell’Esercito italiano come granatiere di Sardegna.
Quando si incontrarono per la prima volta io avevo 8 anni. L’uno di fronte all’altro, senza dire nulla si abbracciarono. Lo ricordo benissimo, come fosse oggi. Nacque allora il mio concetto di Europa, in quell’abbraccio spontaneo». Sembra che Walter sia partito proprio da questa immagine per concepire il suo Ta pum: un percorso di oltre 1.800 chilometri suddiviso in 60 tappe che collega i luoghi più significativi lungo quella che fu la linea del fronte nella Grande Guerra. «Questo cammino ha due anime, l’una alpinistica e l’altra escursionistica» mi racconta Walter. Gli occhi vivaci, tondi come due nocciole, ben visibili sotto la tesa del cappello alpino con i gradi da sergente. La prima, partita il 24 agosto dai laghi di Cancano, sopra Bormio a 1.950 metri di quota, ha affrontato sentieri impegnativi, dislivelli importanti, vette sopra i tremila.
Sono arrivati in piazza Unità d’Italia a Trieste gli otto membri di Ta Pum. I due team, alpinistico ed escursionistico, composti da civili e militari, uomini e donne, erano partiti rispettivamente da Bormio il 24 agosto e da Trento il 12 settembre, con l’obiettivo di coprire in continuativa integrale per la prima volta la linea alpina dei cinque fronti “dallo Stelvio al mare” e i principali luoghi scenario della Grande Guerra.
Ad accoglierli, la Fanfara ‘Enrico Toti’, il sindaco triestino Cosolini, la presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Serracchiani, il generale Godio e Franco Marini, presidente del Comitato nazionale storico-scientifico per gli anniversari di interesse nazionale.
Si è conclusa questa mattina, con l’arrivo congiunto dei due team in piazza Unità d’Italia, a Trieste, la missione TA PUM, realizzata per il centenario della Grande Guerra. A ricevere gli otto alpinisti ed escursionisti che hanno compiuto complessivamente a piedi 2.000 chilometri, partendo i primi da Bormio e i secondi da Trento, la Fanfara Bersaglieri ‘Enrico Toti’ e il sindaco triestino Roberto Cosolini. Nella Sala del Consiglio Comunale si è tenuta una cerimonia di saluto, alla presenza tra gli altri della presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani, del Comandante della Divisione ‘Friuli’ Gen. D. Flaviano Godio, del sen. Franco Marini presidente del Comitato nazionale storico-scientifico per gli anniversari di interesse nazionale.
Una tra le più sanguinose guerre nella storia dell’umanità. Un tributo di sangue di circa 13 milioni di morti: a tutt’oggi, forse, il conflitto nel quale sono caduti più soldati, anche perché successivamente il numero di vittime civili sarebbe rapidamente e tragicamente aumentato. Tragici record che conferiscono alla guerra svoltasi tra il 1914 e il 1918 gli appellativi di ‘Grande’ e di ‘Mondiale’, attribuito per la prima volta in ragione non solo della sua estensione geo-politica ma per il suo valore di discrimine tra l’epoca degli imperi e quella degli stati nazionali, benché per qualche decennio ancora l’Europa abbia continuato a coltivare sogni coloniali, fino poi a cedere definitivamente il controllo del pianeta ad altre potenze: Urss, Usa, Cina, India...
Sono passati cent’anni. Dopo l’attentato di Sarajevo, gli atavici e mai sopiti rancori tra quelle che allora non si chiamavano, pur essendolo, ‘superpotenze’, portavano allo scoppio delle ostilità: il 28 luglio 1914 l’Impero austro-ungarico dichiarava guerra alla Serbia con l’appoggio della Germania, intenzionata a dare un’adeguata estensione geografica al suo effervescente sviluppo industriale ed economico, la Bulgaria e l’Impero Ottomano, desideroso di recuperare le sue antiche glorie. La Russia, eterna rivale della politica espansionistica austriaca, corse in soccorso della Serbia – un vincolo del quale resta traccia a tutt’oggi nonostante la deflagrazione del mondo balcanico - insieme con la Francia, decisa a riconquistare i territori dell’Alsazia e della Lorena, e con il successivo appoggio di Giappone e Regno Unito.
DALLO STELVIO ARRIVA AL MARE
DA TRENTO ARRIVA A TRIESTE
Venerdì 17 Ottobre 2014 - TRIESTE
Le due spedizioni storiche di Ta Pum, alpinisti ed escursionisti, civili e militari, portano insieme a compimento il loro cammino, oltre 1800 km, 120.000 metri di salite e discese, 200 cime e 300 comuni.
Programma:
Ore 11.30 Piazza Unità d’Italia
Il Sindaco Roberto Cosolini riceve le due spedizioni davanti al Palazzo Comunale
Ore 12.00 Sala del Consiglio Comunale
Cerimonia conclusiva del Cammino della Memoria
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