Grande attesa al Duino&book per il film documentario di Ta Pum, che ripercorre in poco più di 30 minuti gli oltre 2.000 km del Cammino della Memoria, realizzato dai team alpinistico ed escursionistico di Ta Pum nel 2014. Presenteranno il film l'autore del documentario Marco Ferrazzoli, Capo Ufficio Stampa CNR e Maurizio Gentilini del Dipartimento scienze umane CNR.
FESTIVAL DEL LIBRO DELLA GRANDE GUERRA
CASTELLO DI DUINO - DOMENICA 20 NOVEMBRE
Maggiorni informazioni su sito ufficiale della manifestazione!
Il Ciclo seminariale “Giustizia e letteratura”, organizzato dal Centro Studi “Federico Stella” sulla Giustizia penale e la Politica criminale (CSGP) dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, diretto dal Professor Gabrio Forti, per l’Anno Accademico in corso ha carattere monografico, essendo integralmente dedicato alla letteratura della Grande Guerra.
Il CSGP ha, infatti, avviato un percorso scientifico di ricerca sul tema della giustizia nella letteratura del primo conflitto mondiale, non ritenendo quest’ultimo un avvenimento passato e concluso, su cui sia “già stato detto tutto”. La Grande Guerra abita ancora il nostro presente in primo luogo perché molti dei problemi geopolitici che oggi affliggono il mondo hanno avuto origine da quel conflitto e dalla “pace” che ne è seguita.Le voci che risuonano dalla Grande Guerra continuano, inoltre, a parlarci e a interrogarci dall’abisso immenso delle sofferenze patite e ci aiutano a comprendere le ingiustizie di oggi.
Presso CNR-Artov (Area ricerca CNR di Roma Tor Vergata), via Fosso del Cavaliere 100, in occasione della Notte Europea dei Ricercatori, venerdì 30 settembre alle ore 20.00 verrà proiettato in anteprima 'Ta Pum', il film documentario che ripercorre in poco più di 30 minuti gli oltre 2.000 km del Cammino della Memoria, realizzato dai team alpinistico ed escursionistico di Ta Pum nel 2014.
Presenteranno il film: l'autore del documentario Marco Ferrazzoli, Capo Ufficio Stampa Cnr, Maurizio Gentilini del Dipartimento scienze umane Cnr, Paolo Plini, ricercatore dell'Istituto di inquinamento atmosferico Iia-Cnr.
L'iniziativa sarà anche accompagnata da una mostra didattica sul meteo negli inverni di guerra, curata da Massimiliano Pasqui, che verrà illustrata, a partire dal pomeriggio, da studenti di alcuni Istituti Superiori di Roma.
Gli spettatori riceveranno in omaggio una busta di Myosotis, il fiore a tutti noto come "non ti scordar di me", che il progetto Ta Pum promuove come fiore della memoria italiano.
FRAZIONE DI VALLE - Mercoledì 10 AGOSTO 2016
ORE 8:30
Passeggiata a Forcella ZOVO in collaborazione con il CAI VAL COMELICO sui percorsi della GRANDE GUERRA.
Ritrovo davanti al campanile di VALLE.
Per INFO contattare IVO 334-6546354
ORE 13:00
Pranzo presso il TENDONE allestito dagli ALPINI a fianco della sede della REGOLA di VALLE e intervento speciale dello storico GIOVANNI DE DONÀ con proiezione di immagini inedite sulla GRANDE GUERRA in COMELICO.
Per INFO contattare SILVIA 347-8925115
Evento legato ai festeggiamenti del Patrono San Lorenzo.
Ai bambini presenti verrà donata una busta di semi Myosotis o "non ti scordar di me", una specie floreale perenne di facile coltura che in Italia cresce un po’ ovunque, fin al di sopra dei 1.000 metri. Una pianta perfetta per "coltivare" la memoria di quanti hanno dato la loro vita per il nostro presente e per il nostro futuro. Un progetto del Comitato Ta Pum di sensibilizzazione di tutti sulla Prima Guerra Mondiale.
Eugenio Di Maria (Petralia Sottana, 1862 – Asiago, 27 giugno 1916) è stato un militare ed eroe di guerra italiano.
Discendente di una nobile famiglia (i Di Maria erano baroni di Alleri) iniziò giovanissimo la carriera militare. Grande tempra di Soldato, combatté, guadagnando numerose decorazioni (tra le quali due medaglie d'argento ed una di bronzo), con il Corpo di spedizione italiano in Cina (1900-1901), e nella guerra italo-turca dove raggiunse il grado di maggiore. Nel 1913 fu insignito dell'onorificenza di cavaliere dell'Ordine militare di Savoia.
Durante la prima guerra mondiale, dopo aver combattuto ed essere stato ferito sul Carso, fu comandante della Brigata Sassari (per soli 5 giorni, dal 22 giugno 1916) col grado di generale brigadiere (all'età di 54 anni! Quando nessuno avrebbe potuto obbligarlo al riguardo).
Morì durante una controffensiva italiana fra l'altopiano di Asiago ed i monti del Trentino mentre guidava l'assalto alla baionetta dei suoi uomini. Fu insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria. Venne sepolto a Gallio sull'Altopiano e la sua salma fu traslata al paese natale in Sicilia all'inizio degli anni 30, alla presenza del Principe ereditario Umberto.
Le sue ceneri riposano nella Chiesa di San Domenico a Palermo accanto a quelle del giudice Giovanni Falcone. I casi della vita...
Domenica 31 luglio 2016 alle 10.30 deposizione della corona al Cimitero Brigata Sassari sul Monte Zebio e S. Messa in ricordo del Generale MOVM Eugenio Di Maria con concerto della fanfara della Brigata.
In programma intenso che vedrà, tra le altre cose, Ta Pum e la WebTV del CNR sull'Altopiano di Asiago sabato 30 e domenica 31 luglio.
In particolare saranno diversi i momenti di distribuzione dei semi di "Non ti scordar di me", il nuovo progetto targato Ta Pum e CNR - Ufficio Stampa, un'iniziativa per coltivare la memoria. Ma sicuramente gli ospiti d'onore saranno la Brigata Sassari e le rappresentaze che arriveranno dalla Sardegna: doveroso l'omaggio ai suoi caduti, soprattutto con la deposizione della corona al Cimitero sul Monte Zebio e il ricordo del Generale MOVM Eugenio Di Maria accompagnato dal concerto dell fanfara della Brigata.
Inoltre la serata di domenica a Gallio, nella tendostruttura in località Pakstall alle 20.00, sarà proiettato in anteprima il film documentario che ripercorre in poco più di 30 minuti gli oltre 2.000 km lungo le linee del fronte della Prima Guerra Mondiale del Cammino della Memoria, realizzato dai team alpinistico ed escursionistico di Ta Pum nel 2014.
E non potevamo che chiudere con il concerto di un grande cantautore italiano che fin dall'inizio ha sostenuto artisticamente il nostro Cammino sui sentieri della Grande Guerra. Si esibirà infatti alle 21.00 Massimo Bubola con "Il Testamento del Capitano".
Scarica la locandina con il programma completo!
Il progetto prevede la sensibilizzazione di tutti sulla Prima Guerra Mondiale, giovani e studenti in primis, e in particolare sulla rimembranza delle vittime e dei caduti attraverso un'iniziativa fortemente simbolica. La semplice busta in sé ed ancor più i fiori perenni che cresceranno, per chi li seminerà, aiuteranno a ricordare anche negli anni a venire il costo di vite umanne che ha comportato la Grande Guerra del 14-18 e saranno proficua occasione di confronto compartecipato, indirizzato soprattutto alle generazioni future, ma anche ai cittadini e agli ospiti delle località attraversate dal Cammino della Memoria.
Dare all’Italia un fiore della memoria, che non può ovviamente essere se non il Myosotis o "non ti scordar di me", anche perché si tratta di una specie floreale perenne di facile coltura che in Italia cresce un po’ ovunque, fin al di sopra dei 1.000 metri. Una pianta perfetta quindi per "coltivare" la memoria - è il caso di dirlo - di quanti hanno dato la loro vita per il nostro presente e per il nostro futuro. Il "non ti scordar di me" rimanda a varie leggende tra cui una secondo cui Dio avrebbe dato questo nome alla piantina della quale stava dimenticandosi e una che lo lega a un innamorato che, scivolando nel Danubio, avrebbe lanciato alla fidanzata la sua invocazione di eterno amore: in passato, le donne tedesche lo portavano come segno di fedeltà. Plinio il Vecchio considera il Myosotis un simbolo di sollievo dal dolore e dalle cupezze della vita e gli antichi lo usavano nei medicamenti per gli occhi, considerandolo un’erba sacra . Ma questo fiore è detto anche "occhi della Madonna" per il colore azzurro e per l'auspicio di essere protetti dal Cielo che si rivolge a chi lo riceve.
Un progetto firmato Ta Pum, realizzato da l'Uomo Libero in collaborazione con Parole Sonore e con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto
Il drammatico e commovente scambio di lettere durante il periodo della Grande Guerra tra una madre e un figlio, divisi dal confine invalicabile del fronte.
Attori e musicista raccontano le vicende turbolente e tragiche di una famiglia italo-austriaca, divisa dal combattimento e unita nella sofferenza.
Anne Block vive a Innsbruck, è vedova dell’italiano Ruggero Palmieri e madre di Rolando, che dalla sua “nuova patria” entrerà a fare parte del Regio Esercito Italiano nel 1913, per poi precipitarsi negli orribili fatti di guerra che seguiranno.
Un racconto di umanità, sofferenza e divisione, di condizioni estreme dell’uomo in tutte le sue forme.
Sabato 11 giugno 2016 ore 20.30 - SFRUZ, Sala Polifunzionale
Domenica 12 giugno 2016 ore 21.00 - BRENTONICO, Teatro Monte Baldo
Ci sarà un momento dedicato anche a Ta Pum nelle iniziative previste dal progetto "L'Esercito combatte", continuazione ideale delle commemorazioni dello scorso anno con "L'Esercito marciava...". Dalla pagina ufficiale del sito della Difesa l'intento di "ricordare il processo identitario e il ruolo svolto dall’Esercito nella creazione dello spirito di unità nazionale. Nel particolare momento storico che il Paese sta attraversando, 'L’Esercito combatte' ha voluto essere una risposta alla richiesta di una identità valoriale e di un riconoscimento culturale di cui la collettività sente fortemente il bisogno, oltre a costituire l’occasione per proseguire le numerose iniziative di collaborazione, già da tempo in essere, tra il MIUR e il Ministero della Difesa, finalizzate a sensibilizzare la porzione più giovane della popolazione su un tema così toccante quale è il centenario della 1^ Guerra Mondiale".
Il progetto, che prevede iniziative un po' in tutta Italia, avrà la sua conclusione a Padova e proprio l'ultimo giorno, mercoledì 25 maggio alle 14.30 presso "Palazzo Camerini", sede del Museo della III Armata di Padova (Via Altinate 59), il presidente Walter Pilo assieme ai militari Rossella Galopin e Alessio Incagliato, racconteranno la loro esperienza, il Cammino della Memoria realizzato nel 2014, oltre 2000 km sulle linee di fronte della Grande Guerra, alle 11 "delegazioni composte da militari e studenti che partiranno da altrettante località (Sassari, Messina, Lecce, Caserta, Roma, Livorno, Bologna, Torino, Pordenone, Udine, Gorizia) di tutta Italia per compiere un percorso condiviso, lungo tutto la penisola che terminerà presso 10 Sacrari (Pasubio, Pocol, Asiago, Monte Grappa Fagarè, Oslavia, Redipuglia, San Michele e Caporetto in territorio Sloveno) – e 1 Cimitero Militare (Prosecco) eretti nelle località dalle quali vennero selezionate le salme di ignoti italiani deceduti, una delle quali è stata successivamente tumulata a Roma al monumento nazionale del Vittoriano".
Scopri di più sul progetto!
Ben 54 tappe, dallo Stelvio al mare, ovvero dal Comune di Valdidentro (Sondrio) fino a Trieste, percorrendo per la prima volta in continuativa integrale la linea del fronte della Grande Guerra, toccando i settori Stelvio-Adamello-Giudicarie, Altipiani, Cadore, Carnia e Fronte Giulia. Una vera spedizione lungo un Cammino della Memoria di circa 1.150 chilometri, con 90.000 metri di ascese e altrettanti di discese, che è iniziata nell'agosto 2014 ed ha toccato 116 cime, cercando non solo le tracce dell'avversario di cento anni fa, ma pure quelle del nemico di oggi, ovvero l'inquinamento.
La missione, di valenza storica oltre che autentica performance atletica, è stata promossa dell'associazione l'Uomo Libero e dal suo presidente Walter Pilo, ed è stata affidata ai buoni garretti di Nicola Cozzio e Giacomo Bornancini. Ha avuto anche interessanti risvolti scientifici. Ai due alpinisti era stata fornita una "centralina" messa a punto dal Cnr, in grado di fornire informazioni in tempo reale su alcuni parametri atmosferici e meteorologici dei territori via via attraversati.
L'attività del Cnr si è inserita in una partnership che includeva il Dipartimento Scienze del sistema della terra e tecnologie per l'ambiente e l'ufficio stampa, oltre ad alcuni istituti, tra cui quello di Scienze dell'atmosfera e del clima.
Abbiamo chiesto a Paolo Bonasoni, del Cnr-Isac, di spiegarci come sono stati effettuati i rilevamenti.
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