Carissimi,
Il comando ci ha assegnato un posto strategico nella Cittadella militare, che costituisce un passaggio obbligato per chiunque vi voglia accedere e pare tutti debbano o vogliano passare sui nostri corpi e ci costringono ad una durissima resistenza, a fronte della mitragliata di domande e dell'esplosione di innumerevoli granate, le cui schegge di informazioni su come partecipare a Ta Pum non ci consentono un attimo di riposo. Noi rispondiamo a suon di migliaia di pallottole di brochure e siamo determinati a non arrenderci, anzi a conquistare quella vittoria finale che tutti voi aspettate.
La presentazione pubblica di “Ta-Pum” in occasione dell'87esima Adunata degli Alpini (Pordenone 9-11 maggio 2014). Tra fronte di guerra e luoghi storici di fondo valle, 1.700 km e quasi 90 tappe compiute in continuativa da due team, composti da civili e militari. Un’impresa-primato dal punto di vista alpinistico, sportivo e culturale.
In occasione del centenario della Grande Guerra, il progetto Ta-Pum intende compiere la prima spedizione alpinistica, sportiva e culturale continuativa che ripercorrerà, tappa dopo tappa, i luoghi che furono scenario della Grande Guerra.
Vestone ha accolto con grande entusiasmo la presentazione del documentario "La lunga Trincea- Vivere e morire sui monti della Valle di Ledro nella guerra 1915-18"
Una biblioteca stracolma quella che venerdì sera ha tributato il giusto merito al regista Dario Colombo, che durante la serata ha anche presentato parte della sua vasta collezione di cimeli della Prima Guerra Mondiale.
Il video racconta attraverso immagini e testimonianze la vita sui monti dal Cadria a Parì a Cima Oro nel periodo 1915-1918.
Nelle trincee soldati meridionali a fianco dei commilitoni del Nord.
Cento anni possono essere pochi o troppi. Nel caso della Grande Guerra (1914 - 2014) sono l’uno e l’altro. C’è voluto un secolo per riannodare i fili di una storia complessa, spesso lacerante, che ancora oggi fa riflettere. Perché fu proprio questo conflitto a far nascere la nazione dopo sangue, sudore e lacrime. Non solo il Piave ma anche Caporetto, il Grappa, Vittorio Veneto. Dalle vittorie alle sconfitte, dagli oneri agli onori, dal coraggio alla viltà, per la prima volta, il Sud incontra il Nord grazie a un conflitto. In trincea, contro il nemico, ma anche dopo, a guerra finita, quando c’è da rimboccarsi le maniche per gestire l’emergenza profughi e avviare la ricostruzione, due comunità - quella meridionale e del Nordest - edificano, mattone su mattone, l’idea di nazione che ancora oggi non è del tutto immune da divisioni e tensioni. Emblematica una scena tratta dal film La grande guerra (1959) di Mario Monicelli. Alberto Sordi e Vittorio Gassman incontrano degli alpini, affamati come loro: «Avemo fame, semo romani». Risposta: «Anca noaltri gavèmo fame. Eora semo italiani». Uniti nella disperazione ma anche nel riscatto, da Sud a Nord passando per il Centro. Dimensione attuale anche oggi, nell’Italia che arranca.
In occasione del centenario della Prima Guerra Mondiale, in anteprima per l’Italia inaugura il 1° marzo a La Casa di Vetro di Milano la mostra “Una guerra epocale”, che raccoglie fotografie del conflitto tratte da archivi inglesi, francesi e tedeschi.
MILANO – Fotografie che non mirano a raccontare dal punto di vista storico, ma a immergere lo spettatore nell’atmosfera tragica, incredibile ed epocale della Prima Guerra Mondiale: questo è l’obiettivo della mostra che aprirà i battenti a La Casa di Vetro di Milano.
Convenzione fra il Comune di Codroipo e i gruppi di penne nere del Medio Friuli. Forse analogo recupero a Rivolto, un’altra testimonianza della Grande guerra.
CODROIPO. Al tempo della Prima guerra mondiale faceva parte del sistema difensivo del Ponte della Delizia. Oggi è in completato stato di abbandono e di degrado circondato ovunque da erbacce. Ancora per poco però. Perché saranno gli alpini a rimettere a “nuovo” il fortino di Beano.
La prima guerra mondiale ha profondamente modificato il ruolo delle donne nella società aprendo le porte a quella che molti anni dopo sarebbe stata la rivoluzione femminista.
Lo ricordano due grandi mostre, una al Museum of WW1, che raccoglie la collezione di immagini di guerra dell'Historial de Pèronne, e una presso l'Imperial War Museum North di Manchester. Tra le foto che testimoniano le imprese dei soldati spiccano quelle che mostrano le donne al lavoro.
La Russia ricorda il centenario della Prima Guerra Mondiale. Come visse il Paese i sette mesi di pace che andarono dall’inizio dell’anno fino allo scoppio del conflitto? A raccontarcelo è lo storico Lev Lure.
L’anno 1914 era cominciato serenamente. L’attenzione dell’opinione pubblica europea non era focalizzata sulla politica, bensì sullo sport. A Berlino si disputavano i Campionati Mondiali di pattinaggio (tra i vincitori della competizione c’era anche un russo, Vasilij Ippolitov).
A Ravazzone di Mori gli Schützen Destra Ades ripuliscono la fitta vegetazione che nasconde trincee e cunicoli
MORI. Niente schioppi: gli Schützen della compagnia Destra Ades questa volta imbracciano motoseghe, roncole, cesoie e falcetti per ripulire dalla fitta vegetazione che ricopre una collina sopra Ravazzone di Mori.
La BBC ha raccolto i pareri diversissimi di alcuni storici e alcuni puntano addirittura il dito sulla Serbia e sul suo nazionalismo.
Come recita la maggior parte dei libri di storia, l'assassinio avvenuto a Sarajevo il 28 giugno 1914, dove per mano di Gravilo Princip, giovane nazionalista serbo, trovò la morte l'arciduca Francesco Ferdinando, erede al trono d'Austria, fu solo la goccia che fece traboccare il vaso e che sancì l'inizio del più grande conflitto mondiale di tutti i tempi.
© 2025 Ta Pum
Il presente sito fa uso di cookie anche di terze parti. Si rinvia all'informativa estesa per ulteriori informazioni. La prosecuzione nella navigazione comporta l'accettazione dei cookie.