Si intitola Il dovere della memoria. Fonti per la storia della Grande Guerra la manifestazione che si terrà nella Sala conferenze dell’Archivio di Stato giovedì 6 febbraio alle ore 17,00.
L'iniziativa si inserisce nel quadro delle attività istituzionali che l’Archivio promuove per le celebrazioni del centenario della Prima Guerra Mondiale e rappresenta la prima tappa del progetto promosso dalla Direzione Generale per la valorizzazione del Patrimonio Culturale “Articolo 9 della Costituzione. Cittadinanza attiva per valorizzare il patrimonio culturale della memoria storica a cento anni dalla Prima guerra mondiale”. In occasione del centenario della Prima guerra mondiale, questo progetto intende raccogliere una sfida importante: la valorizzazione del patrimonio culturale della memoria storica quale fondamentale strumento di crescita e imprescindibile chiave di lettura della storia passata e di quella attuale. Il progetto si articolerà in varie fasi, promuovendo una serie di incontri con storici ed esperti provenienti dal mondo accademico e da istituzioni culturali.
Continua il nostro viaggio tra i racconti e l’epopea della Prima Guerra Mondiale: il 7 febbraio a Venezia l’attesissima anteprima di My Name Is Ernest, di Emilio Briguglio
Venerdì 7 febbraio alle 18.00, al Teatro La Fenice di Venezia, Sale Apollinee, verrà presentata l’anteprima di My Name Is Ernest, del regista padovano Emilio Briguglio.
Il film, girato in Veneto e prodotto da Venice Film Production in collaborazione con Running Tv International, racconta l’esperienza vissuta da Hemingway in Veneto durante gli anni durissimi della Prima Guerra Mondiale, anni che peraltro è possibile ritrovare in due capolavori dell’autore americano come Addio alle armi e Al di là del fiume tra gli alberi.
Marco Ischia e Arianna Tamburini presentano il loro libro Itinerari e visite ai siti del conflitto tra forti e camminamenti.
Torna oggi l’appuntamento con «I Don’t Like Mondays» al The Social Stone Community Cafè di via Gorizia a Trento, dove Carlo Martinelli presenta la serata libro. Alle ore 20 dalla valigia esce il libro «Alla scoperta dei luoghi. Grande Guerra. Adamello, Garda, Pasubio, Altipiani, Dolomiti».
Protagonisti della serata sono Marco Ischia e Arianna Tamburini, con il loro libro di itinerari lungo i principali luoghi del primo conflitto mondiale situati tra il Tonale e le Dolomiti, pensato con la filosofia di divulgare la storia della Grande Guerra in quei settori del fronte italo austriaco, valorizzando altresì le testimonianze lasciate dal conflitto sul territorio.
La rivoltella, usata dell'autore di Hobbit del Signore degli anelli e John Tolkien, sarà esposta in Inghilterra alla mostra dedicata al centenario della Prima guerra mondiale. L'esposizione si inaugura ad aprile nell’Imperial War Museum North a Trafford.
Il futuro scrittore, faceva allora servizio di secondo tenente nel reggimento di artiglieria, ha partecipato nella battaglia della Somme, una delle più imponenti della guerra.
É considerato che gli orrori della morte e della guerra, visti da Tolkien, hanno influenzato la concezione del mondo e le opere dello scrittore.
Il 28 luglio del 1914 l'Austria, esattamente un mese dopo l'assassinio dell'arciduca Francesco Ferdinando a Sarajevo (l'erede al trono) ad opera di un nazionalista serbo, dichiara guerra alla Serbia. Quella del 28 luglio è considerata la data di inizio della Grande guerra, il conflitto di portata mondiale che infiammò l'Europa, interessando anche territori e potenze extraeuropee, per 5 lunghissimi anni.
Ed a 100 anni esatti dallo scoppio del conflitto la Royal Mint, la zecca della Gran Bretagna, avvia un programma di celebrazioni numismatiche che si concluderà nel 2018 con l'emissione dedicata all'armistizio del novembre 1918.
In quasi tutta Europa il 2014 è ricordato come il centenario dell’inizio della prima guerra mondiale. In Italia si usa parlare di ‘grande guerra 1915-18’ in quanto entrammo nel conflitto qualche mese dopo gli altri principali attori. Anche la musica per il teatro andò in guerra o visse la guerra. Ad esempio, Hofmannshtal e Strauss scrissero e composero due capolavori – Ariadne auf Naxos e Die Frau ohne Schatten – in cui la guerra veniva esorcizzata poiché eros, paternità e maternità trionfavano sulla morte.
Pure La Rondine di Puccini viene considerata come una ‘strada di fuga’dala guerra verso il mare. Auguriamoci che la prossima stagione La Scala porti a Milano la magnifica edizione di Die Soltaden di Zimmermann che ha co-prodotto con il festival 2012 di Salisburgo, dove ha trionfato..
RIVA DEL GARDA: Il Comune di Riva del Garda, con un finanziamento della Provincia autonoma di Trento, crede molto nel Progetto Grande Guerra, il cui obiettivo è dare voce al monte Brione in occasione del centenario della prima guerra mondiale.
Ecco perché hanno preso il via nei giorni scorsi i lavori di recupero di forte Garda, della Batteria di Mezzo e del punto di osservazione e tiro, sul monte Brione.
Il progetto, il cui costo finale è stimato 710mila euro, prevede non solo il recupero dei monumenti, ma anche la creazione di una rete che dia visibilità ai tre luoghi, seguendo le relazioni storiche intessutesi nel corso del tempo tra il paesaggio e i reperti bellici.
Aprirà al pubblico venerdì 31 gennaio al Museo del Risorgimento la mostra documentaria e fotografica Camicie Rosse nella Grande Guerra. La Legione Garibaldina del 1914 nelle collezioni dell’Associazione Nazionale Veterani e Reduci Garibaldini
L’esposizione, curata da Annita Garibaldi Jallet, presidente nazionale dell’A.N.V.R.G, Letizia Paolini e l’Ufficio Storico dell’Associazione Nazionale in Porta San Pancrazio (Roma), inaugura le celebrazioni del centenario della prima guerra mondiale, attraverso una serie di testimonianze fotografiche e documentarie che illustrano la storia della Legione di volontari garibaldini, che combatterono nelle Argonne.
Tale vicenda, che può essere considerata come l’ultima fiammata delle Camicie Rosse risorgimentali, fu a lungo ignorata, sia perché giudicata episodio marginale della Grande Guerra, sia perché ben presto strumentalizzata dal fascismo.
Dedalo ed Icaro, una delle storie più antiche sul volo, era destinata a intimorire gli audaci che volevano imitare gli uccelli. Ovunque i pionieri del volo avessero gettato le basi di ciò che sarebbe diventata una delle più clamorose conquiste tecnologiche, i Militari si impadronirono della rivoluzionaria tecnologia e di tutti giovani talenti destinati a diventare veri “cavalieri del cielo” che anche in guerra mantennero un codice deontologico di tutto rispetto dell'avversario.
Si inaugura oggi, alle 18.30 nel Foyer del Sant’Artemio di Treviso la Mostra fotografica itinerante “Aviazione e volo nella Grande Guerra”. Si tratta di una mostra inserita all’interno del progetto europeo di cooperazione transfrontaliera Italia – Slovenia “Alisto – Sulle ali della storia”. Volare sui campi di battaglia della prima guerra mondiale afferenti l’area di programma, superando le barriere culturali, per conoscere e valorizzare il patrimonio storico. Questo il tema di Alisto che si attua con la sinergia tra ricerca storica e sviluppo della tecnologia software dei simulatori di volo.
Nel 1913 — un anno prima che la guerra dia il colpo di grazia a quel che resta dell'Ottocento — il Tramonto dell'Occidente è già ben avviato. Oswald Spengler ha già cominciato a scrivere quel capolavoro passatista del modernismo che è la sua teutonica rivendicazione della Tradizione: Il tramonto dell'Occidente, per l'appunto, un libro in cui si affollano, come fantasmi nel più infestato dei castelli scozzesi, tutte le profezie nichiliste che spazzeranno, avverandosi una per una, il secolo allora iniziato da poco.
Avanguardia di questo tramonto, sempre in attesa della tempesta, è l'intellighenzia europea dell'epoca, che sta mandando a morte la «società dei padri», come la ribattezzano un po' tutti, da Einstein a Freud, da Kafka ai cubisti parigini: il mondo dell'arte borghese, della scienza che postula un rasserenante universo newtoniano, del perbenismo progressista e/o reazionario, dei sistemi filosofici che magnificano le virtù del presente e/o del futuro, delle distanze sociali nettamente tracciate, del sesso virtuoso e senza stramberie. Di tutto questo, nel 1913, resta ormai soltanto il guscio vuoto.
© 2024 Ta Pum
Il presente sito fa uso di cookie anche di terze parti. Si rinvia all'informativa estesa per ulteriori informazioni. La prosecuzione nella navigazione comporta l'accettazione dei cookie.